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La condanna di Wissam Ben Yedder
Wissam Ben Yedder, noto ex capitano del Monaco e attaccante della nazionale francese, è stato recentemente condannato a due anni di reclusione con la condizionale dal Tribunale penale di Nizza. Questa sentenza è arrivata a seguito di accuse di violenza sessuale, un tema che ha suscitato grande attenzione mediatica e preoccupazione tra i tifosi e i sostenitori del calcio.
Il pubblico ministero, durante l’udienza del 15 ottobre, aveva richiesto un anno di reclusione e 18 mesi di libertà vigilata per il 34enne, che è il secondo marcatore nella storia del Monaco. Attualmente, Ben Yedder è senza club, dopo la scadenza del suo contratto con il club del Principato lo scorso 30 giugno.
I dettagli dell’incidente
I fatti risalgono alla sera del 6 settembre, quando Ben Yedder, in stato di ebbrezza, ha fatto salire a bordo della sua auto una donna di 23 anni. Una volta giunti nel parcheggio della sua abitazione, il calciatore ha tentato di palpeggiare la giovane e si è masturbato, mentre cercava di baciarla. La donna è riuscita a fuggire e ha immediatamente contattato le forze dell’ordine.
Le autorità hanno successivamente fermato Ben Yedder, il quale si è rifiutato di rispondere alle domande degli agenti. Un test dell’etilometro ha rivelato un tasso alcolemico elevato, confermando lo stato di ebbrezza al momento dell’incidente.
Le conseguenze legali e personali
Oltre alla condanna, Ben Yedder dovrà pagare 5.000 euro di danni morali alla vittima e 1.500 euro di spese legali, oltre a una multa di 5.000 euro per un’infrazione al codice della strada. La sua patente di guida è stata ritirata per sei mesi. Durante il processo, il calciatore ha dichiarato di non ricordare nulla dell’incidente, attribuendo la sua amnesia all’alcol. Ha anche rivelato di aver affrontato problemi di fiducia e solitudine, che lo hanno portato a rifugiarsi nell’alcol.
Recentemente, Ben Yedder ha intrapreso un percorso di disintossicazione e ha aderito a un programma di fitness, sperando di trovare un nuovo club in cui giocare. Tuttavia, le sue difficoltà legali non sono finite: il 27 dicembre dovrà affrontare un processo per violenza psicologica nei confronti della moglie, che ha richiesto il divorzio. Questo caso solleva interrogativi non solo sulla carriera di un calciatore, ma anche sulle implicazioni sociali e legali delle sue azioni.