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Un tragico incidente
La vita di Roberto Bertanza, 43 anni, è stata spezzata in un tragico incidente avvenuto lungo l’autostrada A21. Domenica sera, mentre tornava a casa, il suo veicolo, una Lancia Ypsilon, ha sbandato e si è schiantato contro il guardrail. Dopo aver tentato di mettersi in salvo, è stato investito da un’altra auto, portando alla sua prematura scomparsa. Questo evento ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di chi lo conosceva e amava.
Un addio affettuoso
Il giorno del suo funerale, la chiesa parrocchiale di Sant’Imerio è stata invasa da amici, familiari e sostenitori del Brescia Calcio, tutti uniti per dare l’ultimo saluto a Roberto. La cerimonia è stata caratterizzata da momenti di grande commozione, con cori che celebravano la sua vita e il suo amore per il calcio. Roberto era considerato uno di loro, un membro della comunità che ha sempre sostenuto la sua squadra del cuore, le rondinelle.
Un uomo amato e rispettato
Roberto non era solo un appassionato di calcio, ma anche un compagno e un padre devoto. La sua compagna Silvia e il loro piccolo Giacomo hanno ricevuto il conforto di una comunità che si è stretta attorno a loro in questo momento difficile. Durante l’omelia, il parroco ha sottolineato l’importanza di ricordare la luce che Roberto ha portato nelle vite di coloro che lo hanno conosciuto. La sua presenza e il suo spirito vivranno sempre nei cuori di chi lo ha amato.
Il mistero della vita e della morte
La tragedia di Roberto Bertanza ci ricorda quanto sia fragile la vita. Il parroco ha invitato i presenti a riflettere sul grande Mistero del Bene, che solo Dio conosce. Questo invito a “bene-dire” è un modo per onorare la memoria di Roberto, un uomo che ha vissuto con passione e dedizione. La sua storia è un monito per tutti noi a valorizzare ogni momento e a tenere stretti i legami con le persone care.