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Il dilemma delle pensioni per i lavoratori sportivi
La storia di Ruggero Bassetti, un allenatore di pallavolo di 65 anni, mette in luce un problema che molti pensionati si trovano ad affrontare quando cercano di continuare a lavorare nel settore sportivo. Dopo aver dedicato 25 anni alla sua passione, Bassetti si è trovato in una situazione difficile a causa di un rimborso spese di 1.200 euro ricevuto dalla sua società sportiva. L’INPS ha richiesto la restituzione di quasi 40.000 euro di pensione, creando un conflitto tra la sua attività di allenatore e le normative pensionistiche.
La nuova legge dello sport e le sue implicazioni
Con l’entrata in vigore della nuova legge dello sport nel luglio 2023, le società sportive sono state costrette a rivedere i contratti dei loro collaboratori. Bassetti ha accettato un contratto di collaborazione autonoma senza essere a conoscenza delle conseguenze legate alla sua pensione. La legge stabilisce che chi ha pensionato con Quota Cento non può cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo, eccetto per quelli occasionali fino a 5.000 euro lordi annui. Questo ha portato a una situazione in cui un semplice rimborso spese si trasforma in un problema legale e finanziario.
La richiesta di una soluzione politica
Bassetti ha espresso la sua frustrazione riguardo alla situazione, sottolineando che la restituzione integrale della pensione per questioni formali è inaccettabile. La deputata trentina della Lega, Vanessa Cattoi, ha confermato che il tema è all’attenzione del Parlamento, con interpellanze e emendamenti presentati, ma senza risultati concreti a causa della mancanza di coperture finanziarie. La questione solleva interrogativi su come le leggi attuali possano influenzare negativamente la vita di chi ha dedicato anni al servizio della comunità sportiva.