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La scelta delle sedi per i Mondiali di calcio
La Fifa ha recentemente annunciato che i Mondiali di calcio del 2030 si svolgeranno in un’inedita combinazione di tre Paesi: Spagna, Portogallo e Marocco. Questa decisione segna un momento storico, poiché per la prima volta nella storia del torneo, si assisterà a una competizione che coinvolgerà tre nazioni diverse. Inoltre, per il 2034, l’Arabia Saudita è stata designata come paese ospitante. Questa scelta ha suscitato reazioni contrastanti tra le federazioni calcistiche e i tifosi di tutto il mondo.
Le polemiche dietro la decisione
Durante una videoconferenza, le 211 federazioni affiliate alla Fifa hanno ratificato la doppia designazione per acclamazione. Tuttavia, non sono mancate le critiche. La federazione norvegese ha espresso il proprio dissenso, definendo il processo di selezione «imperfetto e incompatibile» con i principi di responsabilità e trasparenza che la Fifa sostiene di voler rispettare. Questo solleva interrogativi sulla correttezza delle procedure adottate e sulla reale equità nella scelta delle sedi.
Un torneo senza precedenti
Il Mondiale del 2030, noto come la “Coppa del Mondo del Centenario”, avrà una configurazione unica, con sei Paesi coinvolti. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle edizioni precedenti, dove il torneo si è sempre svolto in un numero limitato di nazioni. La prima edizione, tenutasi nel 1930 a Montevideo, ha visto la partecipazione di sole 13 squadre. Con l’aumento del numero di squadre partecipanti, che passeranno a 48 a partire dal 2026, ci si aspetta che il torneo del 2030 possa offrire un’esperienza calcistica senza precedenti, sia per i giocatori che per i tifosi.