Lorenzo Insigne parla della Nazionale italiana e del futuro del calcio

L'ex capitano del Napoli esprime rammarico per le assenze ai Mondiali e analizza il futuro del calcio in Italia.

Il rammarico di Lorenzo Insigne

Lorenzo Insigne, ex capitano del Napoli, ora in Canada, ha condiviso le sue emozioni riguardo alla Nazionale italiana in un’intervista a La Repubblica. Il calciatore ha espresso un profondo rammarico per le opportunità mancate, in particolare per le due edizioni dei Mondiali che l’Italia non è riuscita a raggiungere. “I due Mondiali saltati sono una ferita, anche nella mia carriera”, ha dichiarato, sottolineando come queste esperienze abbiano segnato il suo percorso professionale.

Il ricordo di Euro 2020

Insigne ha anche ricordato con nostalgia il trionfo dell’Italia a Euro 2020, un momento che ha rappresentato una luce nel buio per il calcio italiano. “Dopo il mio gol ci convincemmo di poter arrivare fino in fondo, eravamo uniti”, ha affermato, evidenziando l’importanza della coesione all’interno della squadra. Tuttavia, il calciatore ha anche riconosciuto le difficoltà affrontate con gli allenatori Ventura e Mancini, esprimendo il desiderio di avere una spiegazione per i fallimenti che hanno seguito quel successo.

La crisi dei talenti nel calcio italiano

Parlando della situazione attuale del calcio italiano, Insigne ha menzionato la presunta crisi dei talenti. “Sento parlare di crisi dei talenti e magari qualcosa di vero c’è”, ha detto, ma ha anche sottolineato che la storia dimostra che i campioni sono sempre nati in Italia. Secondo lui, è fondamentale che i club investano nei giovani e che gli allenatori diano loro fiducia. “Spalletti sta aprendo ai giovani le porte e i risultati si iniziano a vedere”, ha aggiunto, mostrando ottimismo per il futuro.

Il calcio in Canada e le aspettative per i Mondiali

Insigne ha poi parlato della sua esperienza in Canada, dove si respira già aria di Mondiali. “C’è attesa, cartelloni pubblicitari per le strade, anche se manca ancora un anno e mezzo”, ha detto, evidenziando come il movimento calcistico stia crescendo nel paese. Tuttavia, ha espresso un rammarico: “Ho solo un rammarico nell’essere ora in Canada: che solamente in Italia accade che chi va a giocare lontano, è escluso dal giro della Nazionale”. Una riflessione che mette in luce le differenze tra il trattamento riservato ai calciatori italiani e quelli sudamericani che giocano in Serie A.

Scritto da Redazione

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