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La nostalgia di Lorenzo Insigne
Lorenzo Insigne, ex capitano del Napoli e attualmente in forza al Toronto FC, ha recentemente condiviso i suoi sentimenti riguardo alla Nazionale italiana. In un’intervista, ha espresso il suo disappunto per essere stato escluso dalle convocazioni del ct Luciano Spalletti. Insigne ha sottolineato che, a suo avviso, chi gioca all’estero non dovrebbe essere automaticamente escluso dalla Nazionale. “Solamente in Italia chi va a giocare lontano è escluso automaticamente dal giro della Nazionale e non se ne capisce il motivo”, ha dichiarato. Questa affermazione mette in luce una questione importante: la disparità di trattamento tra i calciatori italiani e quelli sudamericani che giocano in Serie A, i quali possono affrontare lunghi viaggi senza subire penalizzazioni.
Il sogno dei Mondiali 2026
Insigne non si considera un ex giocatore della Nazionale, nonostante i suoi 33 anni. “Alla Nazionale non si dice mai addio, nemmeno dopo i 40 anni”, ha affermato, esprimendo il desiderio di tornare a vestire la maglia azzurra. Il suo sogno è partecipare ai Mondiali del 2026, che si svolgeranno in Canada, Stati Uniti e Messico. “La Nazionale lì dovrà giocare di nuovo da protagonista, con l’ambizione di poterli vincere”, ha aggiunto. Insigne ha notato l’atmosfera di attesa che si respira in Canada, con i cartelloni pubblicitari già presenti per promuovere l’evento, nonostante manchi ancora un anno e mezzo.
Le ferite del passato e la crescita del calcio italiano
Riflettendo sul passato, Insigne ha parlato della delusione per i due Mondiali saltati, che rappresentano una macchia nella sua carriera. “Sono grato a Prandelli per avermi portato almeno in Brasile, ma ero ancora un ragazzino”, ha detto. La sua esperienza con la Nazionale è stata segnata da alti e bassi, e la mancata qualificazione ai Mondiali è stata particolarmente dolorosa. Tuttavia, Insigne crede che l’Italia abbia sempre prodotto talenti e che sia fondamentale investire nella crescita dei giovani calciatori. “I club devono investire nella crescita dei giovani, gli allenatori dargli spazio e fiducia”, ha sottolineato, evidenziando l’importanza di un cambiamento nella mentalità del calcio italiano.
Il ricordo del gol contro il Belgio
Un momento indimenticabile per Insigne è stato il gol segnato contro il Belgio, che ha aperto la strada all’Italia verso la semifinale degli Europei. “Il Belgio mi ricorda il gol più bello e soprattutto importante della mia carriera”, ha raccontato. Questo gol rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche il risultato di un lavoro di squadra eccezionale. Insigne ha descritto il momento in cui ha preso la palla, ha dribblato un avversario e ha segnato, sottolineando l’importanza dell’unità del gruppo. “Eravamo uniti, il resto venne da sé e andammo a prenderci la Coppa”, ha concluso, esprimendo il suo orgoglio per aver indossato la maglia della Nazionale.