L’importanza dell’educazione fisica nel liceo artistico di Reggio Emilia

Un ex calciatore professionista insegna il valore del gioco di squadra agli studenti.

Un ex calciatore in aula

Nel cuore di Reggio Emilia, un liceo artistico si distingue per un approccio innovativo all’educazione fisica. Michelangelo Galasso, ex calciatore professionista, ha portato la sua esperienza sul campo per insegnare ai giovani l’importanza del movimento e del lavoro di squadra. Originario della Puglia, Galasso ha calcato i campi di Serie B, affrontando squadre di prestigio come Napoli e Milan. La sua carriera, sebbene non da superstar, è stata ricca di insegnamenti che ora condivide con i suoi studenti.

Il calcio come espressione di sé

Galasso non si limita a insegnare le tecniche calcistiche; il suo obiettivo è trasmettere il valore del gioco pulito, fatto di talento e collaborazione. “Amo il gioco pulito, fatto di talento, dribbling, passaggi e tiri in porta”, afferma. Questa filosofia si riflette nel suo metodo di insegnamento, dove ogni lezione è un’opportunità per esplorare la creatività degli studenti, trasformando il campo di calcio in un laboratorio di idee e relazioni.

Un ambiente di apprendimento positivo

Il suo approccio educativo si basa sull’empatia e sull’energia positiva. Galasso crea un ambiente in cui gli studenti si sentono a casa, incoraggiandoli a esprimere se stessi non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana. “Vedo serenità, sorrisi e nessuna tensione”, dice, sottolineando l’importanza di un’atmosfera rilassata per favorire l’apprendimento. Con un gruppo di 40 alunni, Galasso insegna che lo sport è prima di tutto un gioco di squadra, dove ogni membro è fondamentale per il successo collettivo.

Il calcio femminile e maschile: una riflessione

Galasso è anche attento alle dinamiche di genere nel calcio. Riconosce che nel calcio femminile si esalta la bellezza del gesto tecnico, mentre nel maschile si pone maggiore enfasi sulla selezione fisica. Tuttavia, per lui, un bel gol è un’emozione che trascende il genere. Questo approccio inclusivo è fondamentale per educare i giovani a rispettare e apprezzare le differenze, promuovendo un ambiente sportivo più equo e giusto.

Passione senza età

A 58 anni, Galasso continua a seguire un allenamento specifico, dimostrando che la passione per lo sport non ha età. “Allenarmi mi permette di restare performante e di trasmettere ai ragazzi un esempio concreto di impegno e dedizione”, afferma. La sua storia è un esempio di come l’amore per lo sport possa accompagnare una vita intera, ispirando le nuove generazioni a perseguire i propri sogni con determinazione e creatività.

Scritto da Redazione

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