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La protesta dei lavoratori precari del Cnr
Circa 200 lavoratori precari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) hanno deciso di occupare la sala convegni della sede romana dell’ente, in seguito a un’assemblea che ha messo in luce le loro preoccupazioni. La protesta è stata organizzata in collaborazione con i sindacati Flc Cgil e Uil Rua, i quali sostengono le richieste dei lavoratori per una stabilizzazione immediata. Antonio Sanguinetti, rappresentante del Coordinamento dei precari Cnr, ha dichiarato che le parole della presidente Maria Chiara Carrozza non sono sufficienti per affrontare la situazione critica in cui si trovano.
Le richieste dei lavoratori
I lavoratori precari chiedono un percorso chiaro e concreto per la loro stabilizzazione, sottolineando che la semplice mappatura dei lavoratori e la proposta di nuovi concorsi non risolvono il problema. Attualmente, il Cnr conta circa 9mila dipendenti a tempo indeterminato e 4mila lavoratori precari, tra cui borsisti e assegnisti. Rosa Riusciti, responsabile Flc Cgil Cnr, ha evidenziato che, sebbene l’ente possa non avere le risorse necessarie per stabilizzare tutti i precari, è fondamentale che il governo intervenga per garantire finanziamenti adeguati alla ricerca pubblica.
La situazione attuale e le prospettive future
La protesta ha portato i ricercatori a spostarsi dalle sale convegni alle aule del quarto piano dello stabile di piazzale Aldo Moro, dove hanno deciso di passare la notte. Questa azione dimostra la determinazione dei lavoratori a far sentire la loro voce e a ottenere risposte concrete. La questione della stabilizzazione dei precari nel settore della ricerca è di grande rilevanza, non solo per i diretti interessati, ma anche per il futuro della ricerca scientifica in Italia. Senza un adeguato supporto e investimenti, il rischio è quello di compromettere la qualità e la continuità delle attività di ricerca, fondamentali per il progresso del paese.