La vita e la lotta di Gianluca Signorini contro la SLA

Un ricordo indelebile di un grande calciatore e della sua lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica.

Un capitano indimenticabile

Gianluca Signorini, nato nel 1960 a Pisa, è stato un simbolo del calcio italiano, in particolare per i tifosi del Genoa. La sua carriera è stata segnata da momenti indimenticabili, come la storica semifinale di Coppa UEFA nel 1991-92. Signorini, noto per il suo ruolo di ‘libero’, ha portato in campo una visione moderna del gioco, frutto della sua esperienza nel Parma sotto la guida di Arrigo Sacchi. Nonostante il suo talento, non ha mai avuto l’opportunità di indossare la maglia della nazionale, un’ingiustizia che molti tifosi hanno sempre ritenuto tale, considerando i grandi difensori che lo precedevano.

La diagnosi e la battaglia contro la SLA

Nel 1999, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Signorini ha iniziato a notare sintomi preoccupanti durante una partita di beach volley. La sua vita è cambiata radicalmente quando, dopo una serie di esami, gli è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La malattia, che colpisce il sistema nervoso, ha stravolto la vita di Gianluca e della sua famiglia. La figlia Benedetta ricorda come il padre, un uomo attivo e sportivo, si sia trovato costretto a vivere in condizioni sempre più difficili, ma con un atteggiamento coraggioso e positivo.

Il supporto della famiglia e dei tifosi

La lotta di Gianluca contro la SLA non è stata affrontata da solo. La sua famiglia, in particolare la moglie e le figlie, è stata al suo fianco in ogni momento. Benedetta racconta come, nonostante la malattia, il padre riuscisse a mantenere un sorriso e a incoraggiare le sue figlie. Il legame con il Genoa è rimasto forte anche durante la malattia, con molti ex compagni di squadra che lo hanno visitato e il club che ha onorato la sua memoria ritirando la maglia numero 6 e intitolando il centro d’allenamento a lui. Questo affetto ha dimostrato quanto fosse amato e rispettato, non solo come calciatore, ma anche come uomo.

Un’eredità duratura

Gianluca Signorini è scomparso nel 2002, ma il suo ricordo vive nei cuori di chi lo ha conosciuto e ammirato. La sua storia è un esempio di resilienza e coraggio di fronte a una malattia devastante. La sua figura rimane un simbolo di speranza per molti, e il suo spirito combattivo continua a ispirare le generazioni future. La sua vita, segnata da successi sportivi e da una battaglia personale, è un monito per tutti noi sull’importanza di affrontare le avversità con determinazione e dignità.

Scritto da Redazione

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