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Un uomo libero e i luoghi del cuore
Marco Borriello, ex calciatore di fama, si presenta oggi come un uomo libero, lontano dalle pressioni del calcio professionistico. La sua vita è caratterizzata da una continua ricerca di luoghi che lo rappresentano, come Napoli e Cassino, dove ha trascorso la sua infanzia. Questi posti non sono solo geografie, ma anche simboli di affetti e ricordi. La sua affermazione che non è necessario avere un solo posto dove vivere riflette una filosofia di vita aperta e flessibile, in cui ogni luogo ha un significato speciale.
Il calcio di ieri e di oggi
Parlando del calcio moderno, Borriello esprime una certa nostalgia per i tempi passati, quando la passione per il gioco prevaleva sugli aspetti economici. Ricorda con affetto i momenti in cui il calcio era un’attività che richiedeva sacrificio e dedizione, piuttosto che un mero affare. Oggi, secondo lui, i calciatori sono diventati aziende, e il legame emotivo con i tifosi si è affievolito. Le storie di bandiere come Totti e Maldini, che rappresentavano un legame profondo con le loro squadre, sono sempre più rare. Borriello sottolinea che il calcio è diventato un business, e questo ha ferito i tifosi, che non riescono più a innamorarsi dei giocatori come una volta.
Guardando al futuro, Borriello ha in mente un progetto per i bambini della sua città, un’iniziativa che va oltre il semplice calcio. Vuole contribuire alla comunità, portando la sua esperienza e il suo amore per il gioco in un contesto sociale. La sua visione è chiara: la libertà è più importante di uno stipendio, e il suo desiderio è quello di rimanere legato alle sue radici, senza compromettere la sua indipendenza. Questo approccio riflette un cambiamento di priorità, dove il benessere della comunità e il supporto ai giovani diventano centrali nella sua vita.