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Un cambiamento necessario per il calcio europeo
Negli ultimi anni, il mondo del calcio ha visto un incremento esponenziale del numero di partite disputate, creando un calendario fitto di impegni per le squadre. La Uefa, consapevole di questa situazione, sta valutando l’idea di eliminare i tempi supplementari dalle competizioni europee per club, come la Champions League, l’Europa League e la Conference League. Questa proposta, se attuata, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nel modo in cui vengono gestite le partite, con l’obiettivo di snellire il programma e ridurre la pressione sui giocatori.
Le esperienze nazionali e le pressioni degli stakeholder
Già a livello nazionale, diverse federazioni hanno scelto di eliminare i tempi supplementari dalle loro competizioni. Ad esempio, la Coppa Italia prevede che, in caso di pareggio al termine dei 90 minuti, si proceda direttamente ai rigori. Questa tendenza è sostenuta anche da alcuni sindacati dei giocatori, che vedono nell’abolizione dei supplementari una soluzione per alleviare le pressioni derivanti da un calendario sempre più congestionato. La fase a gironi della Champions League, con un numero crescente di partite, ha ulteriormente complicato la situazione, rendendo necessarie riforme significative.
Le sfide e le tempistiche della riforma
Secondo quanto riportato dal ‘Guardian’, l’idea di portare le partite direttamente ai rigori è stata presa in considerazione dalla Uefa, ma un cambiamento immediato appare improbabile. Fino al 2027, infatti, i diritti televisivi delle competizioni non consentono modifiche al regolamento. Nonostante ciò, l’abolizione dei tempi supplementari potrebbe contribuire a risolvere parte dei problemi legati alla congestione delle partite, specialmente alla fine della stagione. Nella scorsa stagione, solo tre partite di Champions League dagli ottavi in poi sono andate ai supplementari, mentre nessuna ha richiesto l’extra time nel 2022-23.
Un futuro incerto ma promettente
La proposta di abolire i tempi supplementari è ancora in fase di discussione e non è chiaro quando o se verrà attuata. Tuttavia, è evidente che la Uefa sta cercando di adattarsi a un panorama calcistico in continua evoluzione, dove le esigenze delle squadre e dei giocatori devono essere bilanciate con le aspettative dei tifosi e degli sponsor. La decisione finale potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle competizioni europee, rendendole più snelle e gestibili per tutti gli attori coinvolti.