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Il cambiamento del panorama calcistico
Negli ultimi due decenni, il modo di seguire il calcio ha subito una profonda trasformazione. L’avvento delle pay-tv ha reso l’accesso alle partite sempre più complesso e costoso. In Italia, le principali competizioni come la Serie A e la Champions League sono ora disponibili solo tramite abbonamenti a piattaforme come Dazn, Sky e Amazon Prime. Questo ha costretto i tifosi a sottoscrivere più abbonamenti per non perdersi nessun incontro, aumentando notevolmente le spese mensili.
I costi degli abbonamenti in Europa
La situazione non è unica per l’Italia. In tutto il continente, i tifosi si trovano ad affrontare spese simili. Nel Regno Unito, ad esempio, per seguire la Premier League è necessario pagare oltre 50 sterline al mese. Anche in Spagna, la Liga è principalmente trasmessa da Movistar+, mentre in Germania il sistema è diviso tra Sky e Dazn, con costi che possono superare i 40-50 euro mensili. In Francia, la situazione è ulteriormente complicata da due piattaforme che gestiscono la maggior parte dei diritti, offrendo pacchetti costosi ma ricchi di contenuti extra.
Le proposte per un calcio migliore
Bernd Reichart, CEO di A22 Sports Management, ha recentemente espresso la sua visione per il futuro del calcio durante il “Social Football Summit 2024”. Secondo Reichart, l’attuale modello non soddisfa le esigenze dei tifosi e le competizioni non sono più emozionanti come dovrebbero. Propone una SuperLega che permetterebbe ai club di gestire direttamente le competizioni, aumentando l’appeal globale del calcio europeo. La sua idea è che, anche senza i ricavi televisivi, le squadre potrebbero migliorare le loro entrate attraverso merchandising e sponsorizzazioni.
Il futuro del calcio e la tecnologia
Reichart ha anche sottolineato l’importanza di integrare la tecnologia nel calcio moderno. La sua visione include un’app che potrebbe tenere il passo con le innovazioni, rendendo il calcio più accessibile e coinvolgente per un pubblico globale di 700 milioni di spettatori. La sua critica all’attuale Champions League è chiara: un torneo sconnesso che non riesce a coinvolgere i tifosi come dovrebbe. La proposta di una competizione gestita dai club potrebbe rappresentare una svolta significativa nel modo in cui il calcio viene vissuto e seguito.