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Un passato difficile e una nuova direzione
Angelo Pagotto, ex portiere di calcio, ha vissuto una carriera segnata da alti e bassi. A 51 anni, dopo una lunga squalifica per positività alla cocaina, ha trovato la forza di ricostruire la sua vita. La sua storia è un esempio di resilienza e determinazione. Dopo un periodo di assenza dal mondo del calcio, ha iniziato a lavorare come pizzaiolo in Germania, un’esperienza che lo ha messo alla prova. “Cucinare per un ristorante è molto diverso che farlo a casa”, racconta. Tuttavia, la sua passione per il calcio non lo ha mai abbandonato.
Il ritorno nel calcio e la passione per l’insegnamento
Dopo aver trascorso due anni in Germania, Pagotto è tornato in Italia per stare vicino alla sua famiglia. Grazie all’aiuto di sua sorella, ha trovato lavoro in un’azienda di abbigliamento, ma il richiamo del calcio era troppo forte. Ha iniziato a lavorare come preparatore dei portieri, prima alla Lucchese e poi all’Avellino. Oggi, è parte dello staff delle giovanili del Prato, dove può trasmettere la sua esperienza ai giovani talenti. “Sogno di tornare in Serie A come allenatore dei portieri”, afferma con determinazione.
Le sfide personali e la ricerca di un nuovo equilibrio
La vita di Pagotto non è stata priva di sfide. La sua dipendenza dalla cocaina ha avuto un impatto devastante sulla sua carriera e sulla sua vita personale. “La droga era una forma di evasione”, spiega. Ha affrontato momenti di depressione e ha lottato per superare la sua dipendenza. Oggi, vive in un piccolo paese sulle montagne fiorentine, dove ha trovato un nuovo equilibrio. “Vado in palestra, medito e raccolgo funghi e castagne. Qui il mio tempo lo gestisco io”, racconta con un sorriso. La sua storia è un esempio di come sia possibile ricominciare, anche dopo aver toccato il fondo.