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Il ricorso del Napoli e la risposta di Simonelli
Recentemente, la Lega Serie A ha affrontato una controversia legale che ha coinvolto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e il presidente della Lega, Ezio Simonelli. De Laurentiis aveva presentato un ricorso al Tribunale di Milano, chiedendo la destituzione di Simonelli, ma quest’ultimo ha chiarito che la questione è priva di fondamento. Durante l’Assemblea di Lega, Simonelli ha affermato: “La questione sulla proclamazione è un’invenzione. È costruita sul niente: se si vota e c’è un risultato non serve proclamazione. Viene eletto chi prende la maggioranza, nel mio caso 14 voti”.
La posizione del Napoli e il ritiro del ricorso
Simonelli ha anche rivelato che il Napoli, rendendosi conto dell’errore procedurale, ha deciso di ritirare il ricorso. “Il procedimento ex art. 700 era stato fatto dal Napoli e dall’ex consigliere Blandini. Il Napoli si è ritirato, e posso dire che è un capitolo chiuso”, ha dichiarato Simonelli. Questo sviluppo ha tolto ogni impaccio al club partenopeo, che ora può concentrarsi sulle sue attività sportive senza ulteriori distrazioni legali.
Le possibili conseguenze del ricorso
È importante notare che la mossa di De Laurentiis avrebbe potuto avere conseguenze negative per il Napoli. Presentando un ricorso in un Tribunale non sportivo, il club rischiava di violare la clausola compromissoria, che stabilisce che le controversie di ambito sportivo devono essere risolte dalla Camera arbitrale. Una violazione di questa natura avrebbe potuto comportare una penalizzazione di tre punti, una situazione che il Napoli ha sicuramente voluto evitare. Simonelli ha concluso affermando che, sebbene il consigliere Blandini possa teoricamente impugnare il ricorso, non avrebbe più titolo per farlo e sarebbe stato condannato alle spese legali.