La medicina sportiva a Rieti: un viaggio nella prevenzione e nella salute

Scopriamo l'importanza della medicina sportiva e la sua evoluzione a Rieti

Un pioniere della medicina sportiva

La medicina sportiva ha assunto un ruolo cruciale nel garantire la salute degli atleti e degli sportivi amatoriali. A Rieti, il professor Gioberto Costini rappresenta una figura storica in questo campo. Con oltre 90 anni, continua a lavorare instancabilmente, eseguendo visite e controlli necessari per ottenere il certificato di idoneità all’attività sportiva. La sua carriera, iniziata oltre sessant’anni fa, ha visto l’evoluzione della medicina sportiva, da un’attività poco conosciuta a un settore fondamentale per la salute degli sportivi.

La nascita del centro di medicina sportiva

Nel 1979, Costini fondò il primo centro di medicina sportiva a Rieti, un’iniziativa pionieristica che ha segnato l’inizio di un nuovo approccio alla salute degli atleti. L’inaugurazione del centro, avvenuta al teatro Flavio, ha attirato l’attenzione di molti, inclusi esperti del settore e autorità locali. Questo evento ha rappresentato un passo importante per la città, sottolineando l’importanza della prevenzione nella pratica sportiva. Con l’introduzione della riforma sanitaria del 1978, le società sportive sono state obbligate a sottoporre gli atleti a visite di idoneità, un cambiamento che ha rivoluzionato il panorama sportivo locale.

La prevenzione come obiettivo principale

Il professor Costini ha sempre sostenuto che la medicina sportiva deve essere vista come un’opportunità di prevenzione. Le visite mediche seguono protocolli rigorosi e, in caso di anomalie, gli atleti vengono invitati a sottoporsi a ulteriori accertamenti. Un episodio significativo nella carriera di Costini è stato il caso di un atleta amatoriale che, ignorando i consigli medici, ha subito gravi conseguenze. Questo evento ha messo in luce l’importanza della prevenzione e della consapevolezza nella pratica sportiva. Oggi, nonostante la crescente consapevolezza, la medicina sportiva sembra meno attraente per i neolaureati, un fatto che preoccupa il professor Costini, che continua a sperare in un futuro migliore per questa disciplina.

Scritto da Redazione

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