Un lungo silenzio e un ritorno atteso
È passato molto tempo dall’ultima volta che Nicolò Zaniolo ha indossato la maglia della Roma allo stadio Olimpico. Precisamente, sono trascorsi 698 giorni dall’ultima partita, una vittoria per 1-0 contro il Bologna. Da quel momento, il giovane talento ha vissuto un periodo di assenza forzata, culminato con la richiesta di un mese di riposo a causa di un forte stress emotivo. Questo stato d’animo è stato alimentato da un’aggressione subita da un gruppo di tifosi, un episodio che ha segnato profondamente il suo rapporto con la squadra e con i sostenitori.
Il crollo di un idolo
Il percorso di Zaniolo con la Roma è stato caratterizzato da alti e bassi. Da eroe, dopo aver segnato il gol decisivo nella finale di Conference League contro il Feyenoord, a traditore agli occhi di molti tifosi. Le sue assenze, giustificate da problemi di salute, e le dichiarazioni di José Mourinho, che ha affermato che il giocatore non desiderava più vestire la maglia giallorossa, hanno contribuito a creare un clima di tensione. La Curva Sud, simbolo della passione romanista, ha reagito con durezza, esponendo striscioni che sottolineano l’importanza di onorare la maglia.
Un ritorno controverso
Oggi, Zaniolo si prepara a tornare allo stadio Olimpico, un luogo che ha rappresentato tanto per lui. Tuttavia, l’accoglienza che potrebbe ricevere non sarà affatto calorosa. I tifosi sono pronti a esprimere il loro disappunto, come già accaduto in passato quando ha indossato la maglia della Nazionale. La tensione è palpabile e le aspettative sono alte. Sarà interessante vedere come reagirà il giocatore di fronte a una possibile bordata di fischi. La sua carriera, una volta promettente, è ora segnata da controversie e incertezze, e il suo futuro nel calcio potrebbe dipendere da come affronterà questo difficile momento.