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Un passato dimenticato
Fino a pochi anni fa, il Forte Tenaglie, situato sulle alture di Genova, era un luogo dimenticato, ricoperto da rovi e rifiuti. La sua storia era sepolta sotto un manto di degrado e abbandono, tanto che le istituzioni stesse non ne conoscevano l’esistenza. Solo gli abusivi, che utilizzavano l’area come discarica, sapevano della sua presenza. La situazione era talmente critica che il Forte era invisibile, e nessuno si preoccupava di recuperarlo.
La rinascita grazie al volontariato
La svolta è avvenuta grazie all’impegno di Emilio Parodi e Laura Lanza, responsabili dell’associazione La Piuma. Insieme a un gruppo di volontari, hanno iniziato un’opera di pulizia e recupero, metro dopo metro. Ogni passo ha rivelato antichi terrazzamenti e strutture dimenticate, riportando alla luce una storia che meritava di essere raccontata. Nel 2014, è stato avviato il cantiere per il recupero della ‘Casa del Telegrafo’, che oggi ospita la famiglia Parodi e alcuni bambini in affidamento.
Il Forte Tenaglie è diventato un punto di riferimento per la comunità. Ogni mese, l’associazione organizza eventi di ‘Porte Aperte’, invitando cittadini, scuole e gruppi a visitare gli spazi recuperati. Questo luogo, un tempo simbolo di guerra, è ora dedicato all’educazione alla pace, alla sostenibilità ambientale e alla cittadinanza attiva. La comunità ha dimostrato che è possibile trasformare spazi abbandonati in luoghi di socialità e cultura, senza attendere aiuti esterni.
Progetti futuri e sfide
Un recente finanziamento del PNRR promette di portare avanti il recupero della parte ottocentesca del Forte, creando nuovi spazi per attività sociali e ambientali. Tuttavia, il progetto è ostacolato da un edificio abusivo che occupa l’area prevista per il cantiere. Nonostante queste difficoltà, l’associazione continua a lavorare su progetti auto-finanziati, come Millefiori, che mira a ripristinare la biodiversità dell’area e a educare i visitatori sulla fauna locale.
Un esempio da seguire
La storia del Forte Tenaglie è un esempio di come la determinazione e il volontariato possano fare la differenza. Partendo dal basso, senza risorse, la comunità è riuscita a recuperare un luogo di grande valore storico e sociale. Questo progetto dimostra che, con impegno e passione, è possibile restituire spazi verdi all’abbandono e trasformarli in luoghi di incontro e crescita per tutti.