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Nel cuore di Buenos Aires, il progetto La Nuestra sta rivoluzionando il modo in cui le donne vivono e percepiscono il calcio. Fondato con l’obiettivo di garantire il diritto delle ragazze al gioco, questo progetto non è solo una squadra di calcio, ma un vero e proprio movimento di emancipazione. La storia di La Nuestra è un esempio di come lo sport possa diventare un potente strumento di cambiamento sociale, capace di abbattere barriere culturali e promuovere l’uguaglianza di genere.
Un percorso di sfide e conquiste
Quando La Nuestra è stata fondata, le donne del quartiere Villa 31 si sono trovate ad affrontare numerose difficoltà. Monica Santino, fondatrice e direttrice tecnica, ricorda i primi tempi, quando le ragazze dovevano combattere per avere accesso ai campi da gioco. “La prima vittoria è stata conquistare questo spazio, dove le donne facevano fatica a entrare”. Oggi, dopo quasi vent’anni di attività, La Nuestra ha formato oltre 200 ragazze, creando tre categorie che vanno dai sei ai sessant’anni. Questo dimostra che il calcio non è solo un gioco, ma un mezzo per costruire comunità e rafforzare legami.
Educazione e empowerment attraverso il calcio
Il progetto non si limita a insegnare le tecniche calcistiche. La Nuestra offre anche corsi di formazione e laboratori, creando uno spazio sicuro dove le donne possono esprimersi liberamente. “Giocare a calcio mi fa sentire libera”, afferma una delle partecipanti, evidenziando come il calcio abbia cambiato le dinamiche familiari e sociali. Le famiglie, inizialmente scettiche, ora supportano le loro figlie, riconoscendo il valore del calcio come strumento di crescita personale e collettiva.
Un calcio che rompe le barriere
Il calcio femminile a Buenos Aires è un atto di resistenza. Juliana Román Lozano, un’altra allenatrice del progetto, sottolinea l’importanza di un approccio femminista al gioco: “Tutto quello che facciamo è pensato da un potere femminista che si oppone alle oppressioni”. Questo approccio non solo promuove il gioco, ma incoraggia anche le ragazze a prendere posizione, a dire sì e a dire no, costruendo così una nuova narrativa su cosa significa essere donna e calciatrice in Argentina.