Il contesto del rinvio
Il Milan si trova in una situazione complessa dopo il rinvio della partita contro il Bologna, previsto inizialmente per il 28 ottobre. La decisione del sindaco di Bologna di chiudere lo stadio a causa di un’alluvione ha sollevato molte polemiche. Paolo Scaroni, presidente del club rossonero, ha espresso la sua frustrazione, definendo la scelta “ingiustificata e immotivata”. Secondo Scaroni, non si tratta solo della chiusura dello stadio, ma anche della possibilità di giocare a porte chiuse, una soluzione che avrebbe potuto mitigare i danni economici e sportivi per il Milan.
Le motivazioni del ricorso
Il Milan ha deciso di non restare inerti di fronte a questa situazione e ha presentato ricorso al TAR. La scelta di intraprendere azioni legali è stata motivata dalla convinzione che ci siano i presupposti per contestare l’ordinanza del sindaco. Scaroni ha sottolineato che il club rispetta le istituzioni, ma non può accettare passivamente una decisione che ha avuto un impatto così negativo. Il ricorso è stato affidato allo Studio legale avv. prof. G.F. Ferrari & Partners, esperti in diritto sportivo, che assisteranno il club nella sua battaglia legale.
Le conseguenze per il campionato
La situazione attuale lascia aperti diversi scenari per il Milan e per il campionato di Serie A. La partita contro il Bologna non si svolgerà a breve, e la data di recupero è ancora incerta. Si prevede che il match possa essere riprogrammato nel mese di febbraio, ma questo dipenderà anche dal percorso del Milan in Champions League e dagli eventuali playoff. La questione del rinvio ha sollevato interrogativi anche tra i tifosi, che attendono con ansia di vedere la loro squadra in campo. La speranza è che il ricorso al TAR possa portare a una risoluzione favorevole per il club rossonero, permettendo di recuperare non solo i punti in palio, ma anche il morale della squadra.