Il futuro del calcio italiano tra sfide e opportunità

Analisi delle dichiarazioni del CEO della Serie A Luigi De Siervo su infrastrutture e competizioni

Il calendario congestionato delle competizioni

Negli ultimi anni, il calcio italiano ha visto un incremento significativo nel numero di partite, principalmente a causa delle nuove strutture introdotte da UEFA e FIFA. Questo cambiamento ha portato a un calendario sempre più congestionato, creando sfide per le squadre e i giocatori. Luigi De Siervo, CEO della Serie A, ha sottolineato come la necessità di gestire turn-over forzati e infortuni stia impattando negativamente sulla qualità del gioco. La collaborazione con la UEFA è fondamentale per garantire che le competizioni europee non compromettano l’equilibrio dei campionati nazionali, mantenendo viva l’emozione fino all’ultima giornata.

La questione della Superlega

Un altro tema caldo è stato il tentativo di introdurre un modello chiuso come la Superlega. Questo progetto, fortemente contestato da tifosi e leghe, è stato considerato morto da De Siervo, che ha evidenziato come i grandi club stiano già beneficiando del nuovo formato della Champions League. Le entrate elevate garantite da questo modello hanno ridotto l’interesse per soluzioni alternative, dimostrando che il calcio deve rimanere basato su meriti sportivi e competizione aperta.

Infrastrutture e stadi: un gap da colmare

Un aspetto critico del calcio italiano è rappresentato dalle infrastrutture. De Siervo ha affermato che molti stadi non soddisfano gli standard internazionali, limitando le potenzialità del nostro campionato. Con l’assegnazione di Euro 2032 all’Italia e alla Turchia, si prevede un’accelerazione nella costruzione di nuovi impianti in città strategiche. Tuttavia, la burocrazia continua a rappresentare un ostacolo significativo. Non mancano i fondi o i progetti, ma la capacità di trasformare queste idee in realtà è ciò che manca attualmente.

Scritto da Redazione

Qualificazioni Euro Women 2025: l’Italia si prepara per la Germania

Il nuovo mondiale per club: cosa aspettarsi dalla prima edizione