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Il Foggia di Zeman: un’epoca d’oro
Negli anni ’90, il Foggia di Zdenek Zeman ha rappresentato un vero e proprio fenomeno nel panorama calcistico italiano. La squadra, appena promossa in Serie A, ha saputo sorprendere tutti, mettendo in difficoltà anche le più blasonate come il Milan e la Juventus. Questo club pugliese ha visto l’emergere di talenti straordinari, tra cui Igor Shalimov, un centrocampista russo che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano.
Il trasferimento e l’impatto di Shalimov
Igor Shalimov, nato a Mosca nel 1969, ha iniziato la sua carriera calcistica nello Spartak Mosca, dove ha accumulato un buon numero di presenze e reti. La sua carriera ha preso una svolta decisiva quando, nel 1991, è stato acquistato dal Foggia. La leggenda narra che il trasferimento sia avvenuto in modo insolito: il presidente del Foggia, Casillo, avrebbe pagato il trasferimento con un camion di grano. A Foggia, Shalimov ha brillato, segnando 9 reti in 33 partite e contribuendo al successo della squadra, che ha chiuso la stagione con un attacco tra i migliori della Serie A.
Vizi e successi: la vita di Shalimov a Foggia
La vita di Shalimov a Foggia non è stata solo caratterizzata dal calcio. Il centrocampista ha vissuto un periodo di eccessi, tra alcool, sigarette e una relazione con una fotomodella russa. Questi vizi, purtroppo, hanno influenzato negativamente la sua carriera. Dopo un anno di successi con il Foggia, è stato acquistato dall’Inter, dove ha continuato a segnare ma ha anche affrontato difficoltà legate alla sua vita personale. La sua carriera ha preso una piega inaspettata, portandolo a vagabondare tra diverse squadre, senza mai ritrovare la forma dei suoi esordi.
La fine della carriera e la nuova vita di Shalimov
La carriera di Shalimov ha subito un duro colpo quando, dopo un periodo al Napoli, è stato squalificato per uso di nandrolone. Questo episodio ha segnato la fine della sua carriera da calciatore. Tuttavia, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha intrapreso una nuova avventura come allenatore. Oggi, a 55 anni, Shalimov ha trovato una certa stabilità, ricoprendo ruoli importanti nel calcio giovanile russo e diventando anche un volto noto nel cinema, grazie alla sua partecipazione al film “Zemanlandia”, dedicato al Foggia dei miracoli.