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Il riconoscimento del Calcio storico
Finalmente, dopo anni di impegno e passione, il Calcio storico fiorentino e il Corteo della Repubblica Fiorentina sono stati ufficialmente riconosciuti come “beni culturali, espressioni dell’identità collettiva” dal Ministero della Cultura. Questo traguardo rappresenta un grande successo per la città di Firenze e per il suo straordinario patrimonio storico. La rievocazione della partita e della sfilata dell’assedio di Firenze da parte delle truppe di Carlo V non è solo un evento, ma un simbolo della cultura e della tradizione fiorentina.
Una vittoria contro le critiche
Nonostante le critiche ricevute nel corso degli anni, da chi ha definito il “gioco in livrea” come brutale o addirittura inguardabile, il riconoscimento ministeriale rappresenta una vittoria per tutti coloro che hanno lottato per mantenere viva questa tradizione. Tra i principali sostenitori di questa causa troviamo Antonella Ranaldi, Soprintendente di Firenze, e Francesco Torselli, eurodeputato, che hanno espresso gratitudine al Ministero della Cultura e al governo per aver valorizzato queste tradizioni che incarnano lo spirito di Firenze.
Le figure chiave nella storia del Calcio storico
Numerosi sono stati i protagonisti che hanno contribuito al rilancio e alla conservazione del Calcio storico. Tra questi, il colonnello Aldighiero Batini, che nel 1930 ha ideato il rilancio della manifestazione in occasione dei 400 anni dall’assedio. Batini ha sostenuto che il Calcio storico non fosse un retaggio fascista, ma una riscoperta di una pagina importante della storia fiorentina. Al suo fianco, Luciano Artusi ha continuato a mantenere viva la tradizione, rispettando i costumi cinquecenteschi e garantendo che ogni partita fosse un vero e proprio evento storico.
Il futuro del Calcio storico
Con il riconoscimento del Ministero, si apre una nuova fase per il Calcio storico. È fondamentale che Palazzo Vecchio prenda in considerazione la proposta di celebrare il 17 febbraio come giornata fiorentina, onorando così la memoria dell’assedio. Inoltre, è necessario riorganizzare il Comitato del Calcio storico, elevando il “gioco in livrea” a un vero e proprio bene culturale. Questo non solo rafforzerà l’identità fiorentina, ma garantirà anche che le future generazioni possano continuare a vivere e apprezzare questa tradizione unica.