Il calcio e il cambiamento climatico: un’industria sotto accusa

Analisi delle emissioni di CO2 nel mondo del calcio e le sue conseguenze

Il calcio: un fenomeno globale con un impatto ambientale

Il calcio è senza dubbio lo sport più seguito al mondo, con circa cinque miliardi di tifosi che si appassionano a questo gioco. Tuttavia, dietro il suo fascino si cela un problema serio: l’impatto ambientale dell’industria calcistica. Secondo un recente rapporto, il calcio è responsabile di emissioni di CO2 che si aggirano tra i 64 e i 66 milioni di tonnellate all’anno, un valore paragonabile a quello di una nazione come l’Austria. Questo dato allarmante solleva interrogativi sulla sostenibilità di uno sport che coinvolge milioni di persone e genera enormi profitti.

Le principali fonti di emissioni nel calcio

Il rapporto “Dirty Tackle” ha identificato tre aree principali che contribuiscono alle emissioni di gas serra nel calcio. La prima è il trasporto, che rappresenta una fonte significativa di inquinamento. Ad esempio, una partita di campionato maschile genera circa 1.700 tonnellate di CO2, di cui la metà proviene dagli spostamenti dei tifosi, spesso effettuati in auto. Le partite internazionali amplificano ulteriormente il problema, con un aumento delle emissioni dovuto ai viaggi aerei. Le squadre stesse non sono esenti da responsabilità: nel 2023, sono stati documentati 81 voli nazionali a corto raggio effettuati da squadre della Premier League in soli due mesi.

Costruzione di stadi e sponsorizzazioni: un impatto ambientale significativo

Un’altra fonte di emissioni è la costruzione di stadi. Per la Coppa del Mondo 2022, sono stati edificati sette nuovi stadi, con emissioni stimate di 1,6 milioni di tonnellate di CO2. Il prossimo Mondiale del 2034 in Arabia Saudita prevede la costruzione di undici nuovi stadi, il che comporterà un impatto ambientale ancora maggiore. Infine, le sponsorizzazioni giocano un ruolo cruciale: il 75% delle emissioni legate al calcio deriva da accordi con aziende ad alta intensità di carbonio, come compagnie petrolifere e aeree. Questi contratti non solo alimentano l’inquinamento, ma normalizzano anche comportamenti dannosi tra i tifosi.

Iniziative per un calcio più sostenibile

Nonostante le sfide, ci sono segnali di cambiamento. Alcuni club, come il Forest Green Rovers, hanno adottato pratiche sostenibili, utilizzando energia rinnovabile e materiali ecologici per i loro stadi. Inoltre, calciatori e squadre stanno iniziando a sensibilizzare il pubblico sui cambiamenti climatici. Ad esempio, il calciatore spagnolo Héctor Bellerín ha promesso di piantare alberi per ogni vittoria della sua squadra. Queste iniziative dimostrano che il calcio può essere un veicolo per il cambiamento, ma è necessaria una leadership forte e un impegno collettivo per affrontare la crisi climatica.

Scritto da Redazione

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