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Il Foggia dei miracoli e l’arrivo di Shalimov
Negli anni ’90, il calcio italiano visse un periodo di grande fermento, e tra le squadre che si distinsero c’era il Foggia di Zdenek Zeman. Questa piccola realtà pugliese, pur non avendo una lunga tradizione di successi, riuscì a sorprendere tutti con un gioco spettacolare e offensivo. In questo contesto, Igor Shalimov, un giovane centrocampista russo, si unì alla squadra, portando con sé un bagaglio di talento e ambizione. La sua storia inizia con un acquisto che ha dell’incredibile: il Foggia lo prelevò dallo Spartak Mosca in cambio di un camion di grano, un episodio che riflette l’approccio audace del presidente Pasquale Casillo.
Una carriera fulminante e i vizi della celebrità
Il primo anno di Shalimov al Foggia fu straordinario. Con 9 gol in 33 partite, contribuì in modo significativo al nono posto della squadra in Serie A, attirando l’attenzione di club più blasonati. Tuttavia, la sua vita personale si rivelò turbolenta. Tra alcool e una relazione con una fotomodella russa, Shalimov visse il lato oscuro della fama. Questi eccessi influenzarono negativamente la sua carriera, portandolo a una parabola discendente che lo accompagnò negli anni successivi. Nonostante il suo talento, la sua carriera iniziò a vacillare, e dopo un passaggio all’Inter, dove continuò a segnare, il suo rendimento calò drasticamente.
Le sfide e il riscatto di Shalimov
La carriera di Shalimov continuò tra alti e bassi, con trasferimenti in diverse squadre, tra cui il Bologna e il Napoli. Tuttavia, la sua immagine subì un duro colpo quando fu squalificato per due anni a causa di un caso di doping. La sua giustificazione, legata a un errore alimentare, non bastò a salvare la sua reputazione. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Shalimov intraprese la carriera di allenatore, ricoprendo ruoli significativi nella nazionale russa femminile e nelle squadre giovanili. La sua storia si arricchì ulteriormente con la partecipazione al film “Zemanlandia”, che celebra il Foggia dei miracoli. Oggi, a 55 anni, Shalimov vive lontano dai riflettori, ma il suo talento e la sua storia rimangono impressi nella memoria degli appassionati di calcio.