I mondiali di calcio del 2034 in Arabia Saudita: opportunità e sfide

Un'analisi delle conseguenze sociali, economiche e ambientali dell'assegnazione dei mondiali

Un evento atteso e controverso

Mercoledì 11 dicembre, l’Arabia Saudita ha ufficialmente ricevuto l’assegnazione per ospitare i Mondiali di calcio del 2034. Questa decisione, attesa da tempo, ha suscitato un ampio dibattito a livello globale. L’Arabia Saudita è stata l’unica candidata rimasta, dopo il ritiro di altre nazioni come Indonesia e Australia. La FIFA, sotto la guida del presidente Gianni Infantino, ha sostenuto fortemente questa candidatura, attribuendole un punteggio di 4,2 su 5, il più alto mai registrato. Tuttavia, l’assegnazione ha sollevato preoccupazioni significative riguardo ai diritti umani e alle condizioni di lavoro nel paese.

Diritti umani e condizioni di lavoro

Le critiche più forti provengono da organizzazioni per i diritti umani, come Amnesty International, che avvertono che i lavoratori migranti, che rappresentano circa un terzo della popolazione saudita, potrebbero affrontare sfruttamento e abusi. Secondo i rapporti, molti di questi lavoratori sono costretti a lavorare in condizioni disumane, con salari estremamente bassi e turni estenuanti. La controversa legge della kafala, che lega i lavoratori ai loro datori di lavoro, è spesso utilizzata come strumento di sfruttamento. Le testimonianze di lavoratori già impiegati nei cantieri degli stadi parlano di retribuzioni misere e di orari di lavoro massacranti, con temperature che possono superare i 45 gradi.

Impatto ambientale e sostenibilità

Oltre alle preoccupazioni sui diritti umani, l’impatto ambientale dell’evento è un altro punto critico. L’Arabia Saudita, uno dei principali produttori di petrolio al mondo, sta investendo enormi somme per costruire nuove infrastrutture per i mondiali, il che solleva interrogativi sulla sostenibilità di tali progetti. La FIFA ha minimizzato i rischi ambientali associati all’assegnazione, ma esperti e attivisti avvertono che l’evento potrebbe contribuire significativamente all’inquinamento e alla crisi climatica. La costruzione di 11 nuovi stadi e l’aumento dei viaggi aerei per i tifosi rappresentano una sfida enorme per la sostenibilità ambientale.

Un’opportunità per il cambiamento?

Nonostante le critiche, alcuni vedono l’assegnazione dei mondiali come un’opportunità per il cambiamento. Il principe ereditario Mohammad bin Salman ha avviato riforme nel tentativo di modernizzare l’immagine del paese, e l’evento potrebbe portare a una maggiore attenzione internazionale sui diritti umani in Arabia Saudita. Tuttavia, resta da vedere se queste riforme saranno sufficienti a garantire un ambiente sicuro e giusto per tutti i partecipanti e i visitatori. La comunità internazionale continuerà a monitorare la situazione, sperando che l’assegnazione dei mondiali possa fungere da catalizzatore per un cambiamento positivo nel paese.

Scritto da Redazione

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