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Un riconoscimento prestigioso
Giusy Moraca, calciatrice della Lazio Women, è stata selezionata dalla FIFA come una delle candidate per il Marta Award, un premio che celebra il gol più bello del calcio femminile, simile al premio Puskas. Questo riconoscimento è un traguardo significativo per Moraca, che ha impressionato il mondo del calcio con una rete spettacolare realizzata contro il Bologna nella scorsa stagione. La sua prodezza, caratterizzata da un controllo col ginocchio, un sombrero e un colpo al volo, ha catturato l’attenzione di appassionati e esperti del settore.
Le emozioni di Giusy
Intervistata dal sito ufficiale della FIFA, Moraca ha condiviso le sue emozioni riguardo a questa nomination. “Emozione, stupore, orgoglio” sono le parole che meglio descrivono il suo stato d’animo. Essere in competizione con altre calciatrici di alto livello per un premio così prestigioso è stata una sorpresa inaspettata. La calciatrice ha sottolineato quanto sia stato incredibile vedere il suo gol girare per il mondo e la gioia che ha provato nel ricevere tale riconoscimento.
La genesi del gol
Riflettendo sul momento in cui ha segnato, Moraca ha spiegato che tutto è avvenuto in modo istintivo. “Agisco molto d’istinto quando gioco”, ha affermato. La giocatrice ha descritto come, dopo un tentativo di pallonetto, la palla le sia tornata tra i piedi e, senza pensarci troppo, abbia eseguito un sombrero per superare l’avversaria, colpendo poi la palla al volo. “È andata bene. È stato un gol cercato, sono stata brava e fortunata”, ha aggiunto con modestia.
La consapevolezza della bellezza del gesto
Moraca ha anche parlato della sua immediata consapevolezza riguardo alla bellezza del gesto tecnico. “Sì, che fosse stata una prodezza l’ho capito immediatamente”, ha dichiarato, rivelando di essere corsa ad abbracciare il suo allenatore e la panchina. Nonostante il successo e la notorietà che il suo gol ha portato, Moraca si considera una persona semplice, per la quale il calcio rappresenta gioia e passione. La sua timidezza la porta a preferire di rimanere lontana dai riflettori, lasciando che siano le sue prestazioni sul campo a parlare per lei.