Un nuovo talento in arrivo
Il mondo del calcio italiano si prepara ad accogliere un nuovo talento: Giorgio De Marzi, giovane portiere della Roma, è stato convocato per la prima volta in prima squadra. Questo evento segna un momento significativo nella carriera del classe 2007, che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per affrontare le sfide del calcio professionistico. La decisione di Claudio Ranieri di portarlo a Milano per la partita contro il Milan è un chiaro segnale della fiducia riposta in lui, soprattutto in un momento in cui il secondo portiere, Ryan, ha dovuto fermarsi a causa di un infortunio.
Un percorso promettente
Giorgio De Marzi è nato a Lancaster, in Pennsylvania, ma è cresciuto a San Cesareo, vicino Roma. La sua carriera calcistica è iniziata nelle giovanili della Roma, dove ha rapidamente messo in mostra le sue abilità. Quest’estate ha firmato il suo primo contratto da professionista, legandosi al club giallorosso fino al 2027. Questo traguardo rappresenta non solo un sogno che si avvera, ma anche il riconoscimento del duro lavoro e della dedizione che ha dimostrato nel corso degli anni. “È un piacere finalmente poter dire di aver firmato il mio primo contratto da professionista e di averlo fatto con la società in cui sono cresciuto”, ha dichiarato De Marzi, esprimendo il suo orgoglio per il risultato raggiunto.
Preparazione e aspettative
Il giovane portiere ha avuto un inizio di stagione promettente, collezionando tre clean sheet in sei presenze con la squadra Primavera. La sua prestazione ha attirato l’attenzione di allenatori e scout, tanto che De Rossi lo ha portato con sé durante il ritiro in Inghilterra. Anche se domani osserverà i suoi compagni da bordo campo, la sua convocazione rappresenta un primo grande passo verso una carriera che potrebbe rivelarsi brillante. La prudenza di Ranieri nel convocare quattro portieri per la partita di San Siro dimostra quanto sia importante avere un piano di emergenza, ma per De Marzi, questa è un’opportunità per dimostrare il suo valore e prepararsi per il futuro.