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Un plebiscito per Gravina
Gabriele Gravina è stato rieletto presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) con un sorprendente 98,68% dei voti, un risultato che testimonia la sua solidità nel panorama calcistico italiano. Questo terzo mandato, che potrebbe estendersi fino al 2029, segna un momento cruciale per il calcio italiano, soprattutto dopo un periodo di tensioni e divisioni. La sua rielezione è avvenuta in un clima di sostegno, nonostante le recenti difficoltà affrontate dalla nazionale, tra cui la mancata qualificazione ai mondiali e le polemiche legate a vicende giudiziarie.
Le sfide del nuovo mandato
Il nuovo mandato di Gravina si presenta ricco di sfide e opportunità. Tra le priorità indicate ci sono la messa in sicurezza del sistema calcio e lo sviluppo di nuove infrastrutture, come stadi moderni, che sono essenziali per il futuro del calcio in Italia. La Figc dovrà lavorare a stretto contatto con il Governo per ottenere interventi legislativi che possano garantire risorse economiche, come i proventi delle scommesse e i crediti d’imposta per investimenti nei settori giovanili. Queste misure sono fondamentali per sostenere un settore che genera un Pil complessivo di oltre 11 miliardi di euro.
Il ruolo della nazionale e le aspettative future
Un aspetto cruciale per il successo del nuovo mandato di Gravina sarà il rendimento della nazionale italiana, guidata da Luciano Spalletti. Le qualificazioni al Mondiale 2026 rappresentano un banco di prova fondamentale, poiché l’Italia non può permettersi di mancare un’altra edizione del torneo iridato, dopo l’assenza dal 2014. I risultati della nazionale influenzeranno non solo il consenso attorno alla Figc, ma anche la percezione del calcio italiano a livello internazionale. Gravina dovrà quindi garantire che la squadra sia competitiva e in grado di affrontare le sfide future con determinazione.