Argomenti trattati
Il conflitto interno ad AgCom
Negli ultimi giorni, la Commissione per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) è stata al centro di un acceso dibattito interno, in particolare riguardo alla gestione della piattaforma Piracy Shield. Elena Giomi, uno dei commissari, ha espresso il suo disaccordo con le affermazioni fatte dal presidente Giacomo Lasorella durante un’audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Giomi ha chiarito la sua posizione attraverso un post su LinkedIn, sottolineando che le dichiarazioni del presidente non erano state discusse né condivise con il resto del consiglio.
Le critiche alla piattaforma Piracy Shield
Secondo Giomi, la reingegnerizzazione della piattaforma Piracy Shield non è stata motivata da necessità di ottimizzazione tecnologica, come sostenuto da Lasorella, ma piuttosto da un elevato numero di errori sistematici che violavano le normative vigenti. Questi errori, ha affermato, non erano dovuti a difetti nelle segnalazioni, ma al funzionamento stesso della piattaforma. Giomi ha evidenziato che tali problematiche hanno comportato tempi di risoluzione prolungati e oneri significativi per l’Autorità e per i soggetti coinvolti.
Il ruolo della Lega Calcio e le implicazioni
Un altro punto controverso riguarda la donazione della piattaforma di blocco da parte della Lega Calcio. Giomi ha contestato l’affermazione che tale donazione fosse motivata dall’urgenza di rispettare i tempi previsti dalla legge, suggerendo che sarebbe stato possibile rispettare tali scadenze anche attraverso la centrale di acquisto nazionale del Ministero dell’Economia, CONSIP. Questo avrebbe permesso di selezionare un fornitore specializzato, evitando conflitti di interesse e garantendo maggiore imparzialità nell’azione amministrativa dell’Autorità.
Il contrasto alla pirateria online
Giomi ha anche messo in evidenza il conflitto di interessi tra la Lega Calcio e i fornitori di servizi digitali, i quali sono tenuti ad adeguare le loro reti agli standard di Piracy Shield. Questo adeguamento è fondamentale per prevenire blocchi errati di siti e indirizzi IP non legati alla pirateria. La commissaria ha affermato che non si tratta di beneficenza, ma piuttosto di una strategia per perseguire interessi privati in modo efficace. Inoltre, ha confermato che l’Autorità ha affidato a una società la manutenzione evolutiva della piattaforma, un servizio commissionato a pagamento per un periodo di 12 mesi.
Diritti fondamentali e pirateria
Infine, Giomi ha sottolineato l’importanza della piattaforma di blocco nel contrastare la pirateria online, ma ha avvertito che tale strumento non deve ledere i diritti fondamentali dei titolari di siti web legittimi. Ha affermato che la piattaforma dovrebbe garantire il diritto di difesa prima del blocco e il diritto all’immediato ripristino di quanto illegittimamente inibito. Non è accettabile, ha concluso, che un sito legittimo possa essere chiuso in tempi brevi, mentre la rimozione del blocco possa richiedere giorni o addirittura settimane.