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La cementificazione in Brianza: un fenomeno preoccupante
Negli ultimi anni, la cementificazione ha assunto proporzioni allarmanti in molte aree d’Italia, e la provincia di Monza Brianza non fa eccezione. Secondo il Rapporto nazionale sul consumo di suolo presentato recentemente, Giussano si è classificata come la città più cementificata della provincia nel 2023, con quasi 5 ettari di terreno naturale trasformati in superfici edificate. Questo dato è emblematico di un trend che sembra inarrestabile e che solleva interrogativi sulla sostenibilità del nostro ambiente.
Le conseguenze della cementificazione
La perdita di suolo naturale ha effetti devastanti sull’ecosistema. La cementificazione non solo riduce la biodiversità, ma compromette anche la qualità dell’aria e dell’acqua. Le aree verdi, fondamentali per la salute del nostro pianeta, vengono sacrificate in nome dello sviluppo urbano. A Giussano, la superficie di terreno naturale scomparsa è equivalente a ben sette campi di calcio di serie A, un dato che fa riflettere sull’impatto di queste scelte. La situazione è ulteriormente aggravata dalla presenza di progetti controversi, come la costruzione della Pedemontana, che minaccia di consumare ulteriori aree verdi.
Il ruolo delle istituzioni e delle comunità locali
È fondamentale che le istituzioni locali prendano coscienza della gravità della situazione e adottino misure per limitare la cementificazione. Le associazioni ambientaliste, come il Circolo Ambiente Ilaria Alpi, stanno lottando per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere politiche di sviluppo sostenibile. È essenziale che i cittadini si uniscano a queste iniziative, chiedendo un futuro in cui il verde e la natura non siano sacrificati per il progresso. La provincia di Monza Brianza, con il 40,78% di suolo consumato, deve diventare un esempio di come sia possibile coniugare sviluppo e rispetto per l’ambiente.