Arbitri italiani sanzionati per evasione fiscale: un caso da seguire

Scandalo fiscale coinvolge arbitri di fama internazionale in Italia, tra cui Rocchi e Orsato.

Un’indagine che scuote il mondo arbitrale

Negli ultimi mesi, il mondo del calcio italiano è stato scosso da un’indagine fiscale che ha coinvolto numerosi arbitri di spicco. Tra i nomi più noti figurano Gianluca Rocchi e Daniele Orsato, entrambi sanzionati per non aver dichiarato i compensi ricevuti dalla UEFA tra il 2018 e il 2022. Le verifiche, avviate dalla Guardia di Finanza, hanno rivelato che circa 50 arbitri, inclusi assistenti e addetti al VAR, non hanno riportato al Fisco i guadagni derivanti da partite europee, con compensi minimi di 8mila euro a gara.

Dettagli dell’indagine e le sanzioni

Le indagini hanno portato alla luce pagamenti effettuati su conti esteri, sollevando interrogativi sulla trasparenza e la legalità delle operazioni finanziarie degli arbitri. Nonostante i casi di evasione siano stati scoperti, tutti rientrano al di sotto della soglia dei 100mila euro, evitando così reati penali. Gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, emessi a metà 2024, hanno spinto molti arbitri a regolarizzare la loro posizione attraverso il ravvedimento operoso, beneficiando di sanzioni ridotte.

Le reazioni dei protagonisti

Gianluca Rocchi, attuale designatore di Serie A e B, ha dichiarato di aver chiuso tutte le pendenze, definendo la situazione come un semplice disguido. Il suo avvocato, Roberto Cordeiro Guerra, ha aggiunto che l’errore è stato causato da norme poco chiare. Nonostante la discrezione con cui è stata gestita la vicenda, il caso rappresenta un duro colpo per la reputazione degli arbitri italiani, già sotto accusa per la gestione del VAR.

Implicazioni future e il ruolo della Figc

Il Codice Etico dell’Associazione Italiana Arbitri stabilisce che comportamenti non conformi alle leggi possono portare a conseguenze disciplinari. Ora, la palla passa alla Procura Federale della Figc, che potrebbe decidere di aprire un’inchiesta. Questo scandalo non solo mette in discussione l’integrità degli arbitri coinvolti, ma solleva anche interrogativi più ampi sulla governance e la trasparenza nel calcio italiano.

Scritto da Redazione

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