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Un maestro del giornalismo sportivo
Gian Paolo Ormezzano, torinese di 89 anni, è scomparso lasciando un vuoto incolmabile nel panorama del giornalismo sportivo italiano. La sua carriera, iniziata negli anni ’50, ha segnato un’epoca, con il suo stile unico e inconfondibile che ha saputo raccontare lo sport e i suoi protagonisti in modo coinvolgente. Ormezzano ha lavorato per importanti testate come la Gazzetta del Popolo e Tuttosport, dove ha ricoperto il ruolo di direttore dal 1974 per oltre quattro anni. La sua passione per il Torino calcio, ereditata dal padre, lo ha reso un tifoso devoto e un narratore appassionato delle gesta della squadra granata.
Un amore per lo sport senza confini
Nonostante la sua predilezione per il ciclismo, Ormezzano ha dimostrato un amore incondizionato per ogni disciplina sportiva. Ha seguito ben 25 Olimpiadi, sia estive che invernali, e ha collaborato con diverse testate, tra cui Famiglia Cristiana e Guerin Sportivo. La sua capacità di raccontare storie, unita a una profonda conoscenza del mondo sportivo, lo ha reso un punto di riferimento per generazioni di lettori e colleghi. La sua scrittura, sempre accattivante e originale, ha saputo avvicinare il pubblico allo sport, rendendolo accessibile a tutti, anche a chi non era esperto del settore.
Un’eredità duratura
Oltre ai suoi articoli, Gian Paolo Ormezzano ha scritto numerosi libri, tra cui ‘Storia del ciclismo’, che ha vinto il premio Bancarella sport nel 1978. La sua umanità e la sua passione per il giornalismo sportivo hanno ispirato molti, e il suo ricordo vivrà nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. Il Torino calcio lo ha descritto come un “campione assoluto”, sottolineando l’importanza del suo contributo al mondo dello sport e della comunicazione. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita, ma la sua eredità continuerà a influenzare il giornalismo sportivo italiano per molti anni a venire.